LA CHIESA E IL CONVENTO
L’antico complesso religioso, formato da chiesa e convento, fu dedicato a “Santa Maria degli Ammalati” e risale al XVI secolo come suggerisce la data incisa in una delle campane, 1574.
Il sito, pur essendo sopravvissuto al terremoto del 1693 senza aver riportato gravi danni, venne poi ricostruito nel 1726. Dal 1632 il complesso fu affidato alla Provincia Carmelitana dell’Antica Osservanza di Sant’Alberto poi soppressa nel 1866. Dopo la guerra, nel 1946, il P. Generale, P. Pier Tommaso, affidò alla Provincia Veneta il compito di restaurare la presenza dei carmelitani scalzi in Sicilia, cancellata dopo il 1866.
Il 29 settembre 1946 P. Casimiro del Preziosissimo Sangue, P. Pasquale del SS. Sacramento, P. Paolo di S. Teresa e F. Silvestro di S. Giovanni della Croce fecero l’ingresso ufficiale nella chiesa del Carmine affidata alla loro cura.
Per i primi sette mesi furono ospitati nella foresteria delle Carmelitane Scalze, poi in una casetta vicino alla chiesa messa a disposizione da un buon vecchietto, “don Giovannino”.
Alla fine del 1948, dopo varie promesse non mantenute da parte delle autorità civili, si sentirono costretti a occupare con la forza l’aula magna della scuole, annessa alla chiesa. E finalmente nel 1950 ottennero un edificio tutto nuovo, costruito in un primo tempo come scuola.
Nonostante queste disagi, la chiesa, dichiarata Santuario cittadino nel 1953, era diventata un centro molto fervoroso di vita cristiana, sempre molto affollata e ricca di associazioni. Per cui sorse l’idea di ricostruire più grande e possibilmente più bello il Santuario. Dopo aver ottenuto altri locali dal Comune, nel 1956 fu demolita l’antica chiesa settecentesca e si iniziarono i lavori per la nuova, su disegno del giovane architetto ragusano Biagio Mancini.
Il convento e l’antico campanile conservano la loro originaria fisionomia settecentesca.